Diario del 19° Giorno Tappa Trondheim city tour

21 Luglio 2002,

Ci svegliamo ad un'ora immonda, sotto un sole sahariano. Pierluigi è il primo ad uscire dalla tenda, quando ormai il caldo è insopportabile. Usciamo così dal campeggio, dopo aver prenotato anche per la prossima notte (il posto ci piace, anche perché le docce calde sono gratis, e non è poco se si pensa alle 10 corone che abbiamo pagato altre volte). Ormai ci muoviamo bene nelle intricate strade che portano in città, e riusciamo a non beccarne nessuna a pagamento. Anche i parcheggi sono gratis.

Consigliamo a tutti i turisti di arrivare nelle città nel fine settimana, per eliminare queste spesucce che sembrano esigue, ma nel bilancio finale di un viaggio pesano eccome. Prendiamo come esempio i parchimetri di Trondheim: il parcheggio è consentito fino ad un massimo di 5 ore, ma a tariffe via via crescenti (contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare). Parcheggiare un'ora è una spesa accettabile (15 corone), fermarsi per 5 ore è un lusso (125).

Accantonata l'idea colazione, data l'ora e la difficoltà di trovare bakeriet aperte di domenica, pranziamo con panini, e andiamo subito a visitare la cattedrale (35 corone a testa). La visita è davvero interessante. Innanzitutto c'è da dire che la chiesa è un gioiello, e che gli interventi di ricostruzione moderni non hanno mortificato le strutture originarie. Una particolarità è il fatto che la chiesa intera risulta nettamente divisa in due parti: la zona più vicina all'abside è opera di maestranze francesi, quella del portale è lavoro di inglesi. Gli stili sono ben distinguibili anche da parte di chi non abbia particolari cognizioni artistiche o architettoniche.

Oggi la cattedrale è un centro ecumenico, aperto al culto delle diverse confessioni praticate in Norvegia.

Il biglietto della visita, tutto sommato, è un vero affare, e garantisce l'accesso ad altre attrattive. Nella cripta al di sotto della navata centrale è allestita una mostra (permanente, crediamo) dall'allegro titolo "Memento mori": una raccolta di epigrafi funerarie raccolte lungo i secoli XIII-XIX. Attorno alla cattedrale, infatti, vi sono varie sepolture. In tutte le chiese (urbane e non) che abbiamo visto finora abbiamo osservato questo carattere ricorrente.

Abbiamo visitato il palazzo vescovile e l'annesso museo (non resistendo alla tentazione di una breve ricarica), poi abbiamo tentato di salire sulla torre centrale della cattedrale, ma bisognava prenotare, e l'ultimo giro di visita (max 30 persone) è già completo. Noi che siamo dei furbastri confidiamo nel crollo psicologico di qualche visitatore, e la nostra pazienza viene premiata. Dopo due minuti una donnona (o forse un omone, non siamo ben sicuri) torna al microscopico ingresso, con la lingua di fuori (172 scalini). La bella inserviente ci guarda interrogativamente, e noi eleggiamo all'unanimità Pippo come occhio ufficiale del tour. Ci consegnerà un degno reportage fotografico.

Usciamo dal complesso cattedrale-palazzo vescovile intorno alle 15.45, appena prima del previsto orario di chiusura. I botteghini sono chiusi e non c'è nessuna forma di controllo. Se non fosse disonesto noi suggeriremmo di arrivare a far la visita a quest'ora e sgattaiolare dentro alla chetichella (ma noi non siamo bad  boys, e quindi vi diciamo PAGATE come abbiamo fatto noi).

Il tour prosegue con una passeggiata nella vecchia zona lungo-fiume, con case in legno dei secc. XVIII-XIX (bel quartiere) e alla scalata a quella che noi riteniamo essere la rocca fortificata (invece è una sede universitaria). La fortezza, comunque, non è lontana, e la raggiungiamo (sempre a piedi) con pochi minuti di passeggiata in una zona residenziale silenziosa e piena di giardini.

Si aspettano notizie ANSA sulla Formula 1, così ogni SMS in arrivo crea una certa aspettativa, invece è tutta corrispondenza privata (e Pierluigi continua ad essere il più attivo: ci deve senz'altro delle spiegazioni esaurienti). La fortezza sembra essere la spiaggia di Trondheim: c'è una piccola folla di persone che si godono il sole e la bella vista sulla città da questo fortino immerso nei prati. Ci adeguiamo anche noi, e approfittiamo del dolce pendio per una pennica pomeridiana (dopotutto sono 5 ore che andiamo girando sotto il sole).

Rientriamo al campeggio per una doccia (ed un supplemento di pisolino per i più stanchi), poi facciamo l'ultima discesa in città, dedicata alla cena (santa abitudine) e alla solita (ormai) seratina al Barmuda (sic). L'atmosfera è molto più sonnacchiosa rispetto al sabato, gli orari sono ristretti. Una norma locale vieta poi la vendita di superalcolici la domenica e nei giorni festivi, il che contribuisce a raffreddare un po' gli animi più accesi. Anche il giro finale in centro conferma questo stato di fatto: non c'è più traccia dell'etnia B, che ormai è andata in letargo per risvegliarsi solo venerdì sera.

 

Galleria di immagini:

Ricarica al palazzo vescovile

Dalla torre della cattedrale

Lungo il (o la ?) Nidelva

All'università: foto 1   foto 2

Alla fortezza: foto 1   foto 2   Vampirismo

Trondheim by night (o quasi)

 

 

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